Finalmente riprendiamo!

È vero, sono stati giorni difficili scanditi da tutte le vicende e i decreti legati al coronavirus, e ancora francamente poco sappiamo di quelli che ci aspettano, ma siamo fiduciosi che anche questa “novità” la supereremo con grande professionalità. Il Dpcm 26 aprile 2020 introduce, a partire dal 4 maggio, diverse novità che, come impresa edile, ci vedono da subito protagonisti coinvolti nella ripartenza delle attività. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: agire con grande professionalità, caratteristica che abbiamo sempre messo al centro del nostro lavoro.

Su questo dobbiamo fondare la nostra ripresa dopo questo “strano” periodo.

Come le aziende edili possono riprendere le attività lavorative dopo il coronavirus secondo il Dpcm 26 aprile 2020

Dico “ periodo strano” perché, durante il periodo della chiusura totale a causa del coronavirus, abbiamo vissuto emozioni contrastanti, dalla preoccupazione del lavoro interrotto, alle limitazioni della nostra preziosa libertà.

Vero è che, in contrasto a questo c’è stata una realtà che non avevamo mai assaporato prima. In un attimo ci siamo scrollati di dosso tutta quella frenesia e quello stress quotidiano che ci impediva di vedere quanto sia veramente importante ed imprescindibile la cura verso noi stessi, gli altri e la nostra salute! Quello che di solito diamo per scontato, e che anche alla luce di quanto oggi abbiamo visto, che scontato proprio non è.

Protocollo lavoro operativo imprese edili dopo coronavirus

Bene vediamo ora come riprenderemo operativamente.

Innanzitutto quello di cui dobbiamo avere più cura è un concetto fondamentale, il benessere e la sicurezza di noi stessi e di chi lavora con noi. Quindi ci dobbiamo preservare dal rischio contagio. Ecco questo è il concetto principale attraverso il quale passerà ogni azione futura.

Una risorsa molto chiara di quanto serve mettere in campo per fare questo è il protocollo anticontagio del 24.04.2020 che segue quello già emanato il 24.03.2020 e che tratta specificatamente di imprese e cantieri edili.

Link:  http://www.mit.gov.it/sites/default/files/media/notizia/2020-04/Protocollo%20cantieri%2024%20aprile%2020.40.pdf

Come comportarsi nei cantieri edili dopo il coronavirus

Secondo quanto predisposto dal protocollo appare chiaro che:

  • dobbiamo monitorare gli accessi in cantiere mediante misurazione della temperatura, che deve essere inferiore ai 37,5°. In caso contrario l’accesso non sarà consentito e dovrà essere fatta segnalazione all’autorità sanitaria o al medico curante della persona non idonea all’ingresso.
  • Dopo questa prima procedura dovremo assicurarci che TUTTE le persone che entrano in cantiere siano adeguatamente informate sulle azioni da mettere in campo per evitare il contagio. Come ad esempio le distanze obbligatorie da mantenere e che abbiano gli adeguati dispositivi di protezione individuale richiesti da protocollo, quali guanti, mascherine, disinfettanti eccetera.
  • Quando le persone dovranno, per motivi specifici della lavorazione che si sta eseguendo, stare a meno di un metro di distanza tra di loro, dovranno indossare obbligatoriamente mascherina, guanti e occhiali di protezione ed evitare che ci sia qualunque tipo di contatto.
protocollo cantieri coronavirus

Chiunque entra in cantiere ed a qualsiasi titolo, sia esso lavoratore, visitatore, direzione lavori, datore di lavoro, trasportatore etc., deve sapere e mettere in pratica tutte le azioni previste dal protocollo e descritte.

Il corona virus non conosce ne ruoli ne titoli!

Le altre procedure di ripartenza del lavoro dopo il coronavirus negli altri spazi dell’impresa edile

  • Il bagno di cantiere deve essere sanificato ad ogni utilizzo per lo più con la pulizia a mezzo di detergenti/igienizzanti di tutte le parti comuni e che sono state oggetto di contatto.
  • Anche la mensa deve essere sanificata ad ogni utilizzo e deve essere assicurata la distanza di un metro tra la fine del coperto di una persona e l’inizio del coperto del collega. Se questa distanza non viene assicurata dobbiamo mangiare secondo dei turni.
  • Le attrezzature ad uso promiscuo, e parliamo di martellini demolitori, di trapani, di smerigli ed anche dei mezzi quali escavatori e camioncini, devono essere sanificati nelle parti comuni ad ogni utilizzo.
  • All’interno dei mezzi usati per il trasporto si dovranno usare le mascherine e rispettare le distanze prescritte.
  • Anche in ufficio il concetto è lo stesso. L’ingresso, le sanificazioni, le distanze tra le persone devono essere regolamentate in ugual misura. Ricordiamo che per l’ufficio esistono delle soluzioni interessanti per le postazioni di lavoro, utilizzando schermi trasparenti protettivi in plexiglass.
igienizzazione cantieri edili coronavirus

Di tutte queste azioni che facciamo, di ingresso in cantiere, in ufficio e di sanificazione oltreché di consegna mascherine e guanti e di informazione, dobbiamo darne evidenza mediante registri compilati e firmati.

quando lavare le mani coronavirus cantieri edili

Noi cerchiamo di affrontare questa “novità” con la massima collaborazione di tutte le persone coinvolte.

E dico persone e non ruoli perché come ho detto prima questo virus non conosce né ruoli, ne intelligenti, ne ignoranti, ne ricchi ne poveri: in maniera trasversale interessa tutti noi e dobbiamo, nello spirito di massima collaborazione di tutti, renderlo il meno pericoloso possibile.

Sì, lo so che non sarà semplice lavorare sempre con la mascherina e riprogrammare tante attività che automaticamente prima si facevano in modo diverso, ma questa è l’unica via d’uscita.

Vi racconto un aneddoto. Da poco un medico con cui parlavo mi ha detto che frugando tra gli appunti di suo nonno, che era medico ugualmente e lo era ai tempi dell’influenza spagnola, ha trovato degli appunti riguardo appunto la tanto temuta influenza che colpì duramente, negli anni tra 1918 e il 1920 anche il nostro paese.  In questi appunti, oltre analizzare la situazione da un punto di vista medico e scientifico, alla fine faceva una considerazione interessante che così diceva “la causa più pericolosa del contagio è la testa “rotta” delle persone”.

Ecco perché solo insieme, collaborando ognuno per il suo e mettendoci la testa in quello che si fa possiamo farcela.

Start!!